Stasera ho avuto l’onore e il privilegio di ricevere dal
Sant’Alessio la stella dello sport in una Roma calda non solo per il meteo.
Come nel cielo, però, le stelle sono tante anche sulla terra
e molte non sanno nemmeno di esserlo.
Nella stupenda cornice del giardino del Sant’Alessio,
proprio a due passi da dove è cresciuto mio padre, ne ho viste tante di stelle:
bambini belli e luminosi, genitori spensierati che portano a giocare i propri
figli in quegli ambienti dove, sicuramente, spesso ci si pongono domande
tutt’altro che leggere sul futuro di questi ragazzi.
Poi ci sono i terapisti: ragazzi che dedicano la loro
professione ad aiutare persone nel raggiungimento dell’autonomia, delle
competenze informatiche, dell’orientamento, ecc. In poche parole, a chi non
vede cambiano la vita!
Tutto sapientemente coordinato dal direttore Antonio
Organtini e dal presidente Amedeo Piva che si dividono tra pratiche da
scrivania e iniziative per regalare consapevolezze sempre maggiori a questi
stupendi piccoli al buio.
Per questo è riduttivo che la stella sia stata data a me:
l’altra sera al Sant’Alessio le persone speciali erano tante davvero, come
un’immensa costellazione da studiare e cercare di riprodurre altrove.